PUNTA IL CIELO

Accucciata sul balcone guardavo il fumo della sigaretta svanire.
Nel seguirne la danza ho alzato lo sguardo seguendo il profilo della ringhiera sino al vaso e oltre il suo bordo.
E c’era una cosa che prima non c’era, una cosa che non c’è stata mai.
Una punta verde che arrogante spuntava dalla terra bagnata da mille giorni di pioggia e di gelo.
E accanto a lei altre, più piccole, ancora in parte nascoste.
Ho alzato la testa e c’era questo azzurro pulito nel cielo e la luce forte.
Ho controllato i vasi: non hanno seguito i miei disegni, non sono nell’ordine in cui li avevo messi a novembre. Han fatto di testa loro, seguendo percorsi che non erano miei.
E sono spuntati di nascosto, mentre fuori pioveva, quando nessuno li poteva vedere.
Ora non faccio che vederla, quella punta di tulipano.
Mi giro e quel dito verde smeraldo che punta il sole occupa tutto il mio sguardo.
E ogni volta sono un pochino più felice.

7 thoughts on “PUNTA IL CIELO”

  1. Generalmente quando uno fuma vede solo il fumo che si libra nell’aria e poi si disperde. Lei no. Lei non può che trasformare tutto ciò che vede in poesia. Ma come fa? Ma come può?

  2. Direi di no. Credo che solo per pochi è sufficiente raccontare ciò che si vede per trasformarlo in poesia. Per noi comuni mortali invece è difficilissimo

Leave a Reply

Your email address will not be published.