VOCI DI CORRIDOIO

Voci di corridoio, senza essere né un capolavoro né un’imperdibile inchiesta, prova a proporsi come un’interessante apertura di porte e di finestre.
Non riuscirà certo a cambiare l’aria, neppure lo pretende: però forse renderà noi insegnanti più capaci di guardare chi sta fuori e di capire cosa si aspetta dal nostro lavoro, e renderà più acuto lo sguardo di chi sta fuori e guarda verso di noi; e non sarà stato comunque poco.
E se invece non riusciremo a fare nemmeno questo, e vabbè, pazienza: sarà stato in ogni caso bello stare per qualche giorno tutti insieme su una pagina virtuale a raccontarci le nostre storie mattutine; e a raccontarle a tutti quelli che avranno voglia di sopportarci e di leggerci.

Perché c’è della bella gente anche sui socialcosi, checché se ne dica.
Perché da che mondo è mondo gli incontri più veri e le amicizie più belle sono quelle che nascono dalla condivisione del lavoro quotidiano (come anche gli scazzi più atomici e le antipatie più ostinate, perché niente come la vita è capace di coinvolgere e far reagire).
Perché ci sono dei pazzi che trovano ancora il tempo per fare cose gratuite e belle.
(Un grazie a PePPe, allo scorfano e a tutti gli altri)