L’OMBRA CHE NON C’E’

Torino, settembre 2006. E io c’ero.
Era la prima mostra e Davide portava i fiori.
Era un posto piccolo, pieno di gente, amici e persone che amiche lo sarebbero diventate.
Io c’ero e questa sera in cui non posso esserci, più che mai sono contenta di esserci stata.

Grazie per avermi permesso di condividere la tua strada.

Una scritta sul muro, una bimba che corre via stringendo in mano una girandola, che sembra voler uscire dalla foto.
Sulla strada la insegue la sua ombra e c’era anche l’ombra, meravigliosa, dalla girandola.
Chi ha montato la foto ha coperto il particolare con il passe-partout.
Non ha visto l’ombra del gioco che girava nel vento.
E’ tutto lì. E’ questo il senso di Bromuro d’Argento.
B vede le cose. Quelle che non tutti vedono.
Le sue fotografie sono sguardi sul mondo, un mondo che appare con una nitidezza disarmante.
L’orecchio morsicato di un gatto, la mano di una bambina che accarezza un cane, la sagoma scura di un amico. Oggetti, luoghi, giochi di luce e d’ombre.
Puoi osservare una immagine o ascoltarla raccontare una storia, sempre diversa e mai banale.
Puoi guardare attraverso i suoi occhi chiari.
Gli sguardi di B.

Beatrice Bruni. Fotografa.

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